Lancia Delta
La mia passione
Il Mito

Grazie a questa macchina da Rally ho ottenuto 46 Vittorie in gara, vincendo 6 titoli costruttori con Lancia

Miki Biasion
Miki Biasion
Miki Biasion
Lancia Delta - Miki Biasion

La cronistoria delle mie Lancia Delta

La mia amata Delta, i miei successi e la mia carriera sono in parte merito di questa macchina perfetta!

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Lancia nei Rally

La storia di Lancia nei rally ha inizio nei primi anni 1950, per terminare poi nella prima metà degli anni 1990. In questo lasso di tempo quarantennale, la casa italiana si è affermata come una delle più vincenti nella categoria, stabilendo il record tuttora in essere di 11 titoli costruttori — 1 campionato internazionale e 10 mondiali (di cui 6 consecutivi dal 1987 al 1992, altro primato) —, e conquistando al contempo anche 5 titoli piloti — 1 Coppa FIA e 4 campionati del mondo. Pur essendosi ritirata ufficialmente nel 1991, e senza più vetture iscritte nel mondiale rally dal 1993, la casa torinese mantiente il secondo posto nella graduatoria dei podi conquistati (193), nonché il terzo in quella delle vittorie (74). Nel corso dei decenni, Lancia ha schierato competitive auto da rally come la Fulvia Coupé, la Stratos e la 037, affidate a piloti come Sandro Munari, Juha Kankkunen e Miki Biasion; tuttavia, la più titolata di esse è stata la Delta che, nel corso delle sue varie evoluzioni, a tutt’oggi detiene ancora i record di successi in prove valide per il mondiale (46) — sia in assoluto (in coabitazione con la Subaru Impreza) che nel Gruppo A — e di trionfi nella classifica costruttori (6)

Gli anni del Gruppo B: dalla Rally 037 alla Delta S4

La prima vettura prodotta dalla Lancia per partecipare ai rally fu la Rally 037, a trazione posteriore e con compressore volumetrico, che debuttò nel 1982. Nel 1983 la Lancia gareggiò nel campionato del mondo rally contro la più potente Audi quattro, riuscendo a vincere il campionato marche. Negli anni successivi la Lancia continuò a partecipare al campionato, ma non riuscì a ripetere il successo del 1983, soprattutto a causa dell’avvento delle vetture a trazione integrale. Nel 1985 la Lancia presentò la Delta S4, la prima vettura da rally del Gruppo Fiat a trazione integrale e dotata di un propulsore a doppia sovralimentazione modulare. La stagione della Delta S4 fu breve a causa degli incidenti mortali che coinvolsero i piloti Toivonen e Cresto. Alla fine del 1986, la Federazione Internazionale dell’Automobile decise di bandire il Gruppo B e le vetture da 500 CV. La Delta S4 terminò comunque seconda sia nella classifica marche che in quella piloti nel campionato del 1986

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La stirpe Delta HF e i 6 titoli consecutivi

La Lancia sviluppò una nuova vettura da rally dopo la fine dell’era del Gruppo B, che avrebbe visto in gara soltanto le auto di Gruppo A e N. La Delta HF 4WD ebbe pochi rivali e Lancia vinse 11 titoli nel campionato dal 1987 al 1992, divisi tra Juha Kankkunen e Miki Biasion. La Delta HF Integrale 8v dominò il biennio ’88-’89, con la sola eccezione del Tour de Corse vinto da Didier Auriol su Sierra RS Cosworth. La Toyota con la Celica GT-Four affidata a Carlos Sainz fu la vera competitrice costante della Delta HF Integrale 16v. Nel 1991, Kankkunen e Auriol, ma anche un Biasion alla sua ultima stagione col marchio torinese, guidavano una sedici valvole che prese il sopravvento su una Toyota in cui non vi erano altri piloti di pari valore e costanza di rendimento. L’articolo descrive anche come Lancia abbia annunciato il suo ritiro ufficiale dai rally nel 1991, ma la Martini Racing prese parte in modo semiufficiale al mondiale nel 1992, vincendo il sesto titolo costruttori consecutivo della Delta

La conclusione

Dal 1992 il Gruppo Fiat decise di non investire più nelle competizioni sportive col marchio Lancia, concentrandosi sull’Alfa Romeo (nel frattempo acquisita nel 1986) che, con la 155 GTA prima e con la 155 V6 TI poi, a metà degli anni 1990 vide la casa milanese partecipare e trionfare in vari campionati turismo in giro per l’Europa, come il Superturismo italiano, il DTM tedesco, il BTCC britannico e il CET spagnolo. A livello meccanico, in primis per le quattro ruote motrici, i prototipi da pista della 155 furono derivati proprio dalla Delta HF Integrale “Evoluzione” che ancora nel ’92 dominava nei rally, rimarcando la bontà di una tecnologia Lancia capace di eccellere sia su terra sia su asfalto. Fatto sta che tali decisioni, per quanto concerne il mondiale rally, ebbero come risultato che nella stagione 1993 la Delta campione marche in carica, non più aggiornata dal reparto corse della casa madre, venne gestita privatamente e portata in gara dalla squadra satellite Jolly Club sotto le insegne del nuovo sponsor Repsol, subentrato a Martini nel frattempo disimpegnatosi; l’azienda iberica portò in dote la grande novità dell’anno, l’ingaggio del campione del mondo in carica Sainz, transfuga da una Toyota ove approdarono proprio gli ex lancisti Kankkunen e Auriol.[8] Il programma di partecipazione al mondiale fu tuttavia ridotto: il Jolly Club riuscì a schierare per tutto il campionato unicamente la vettura di Sainz, affiancandogli solo occasionalmente le presenze di Andrea Aghini e Alex Fiorio, e ottenendo globalmente risultati mediocri, con alcuni secondi e terzi posti come migliori piazzamenti in una difficile stagione priva di vittorie. Si trattò dell’ultimo anno in cui furono iscritte delle Lancia al via del mondiale: la Delta, priva di sviluppo, era divenuta ormai poco competitiva rispetto alle più moderne vetture schierate dai costruttori rivali, anche se per tutto il decennio le berlinette torinesi continuarono a correre, affidate a privati, in giro per il mondo; gli ultimi successi mondiali di Lancia (in gare valide per il campionato due litri, a due ruote motrici) furono quelli conquistati nel 1995 da Aris Vovos e Jorge Recalde, rispettivamente all’Acropoli e in Argentina, mentre alle soglie del XXI secolo le affermazioni alla Mitropa Rally Cup, nel 1999 con Ezio Soppa, e al Rally del Libano, nel 2000 con Roger Feghali, furono gli ultimi colpi di coda di una ormai vetusta Delta

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